01/03/2009
Seconda giornata del Congresso: gli interventi, la relazione di Medde e le conclusioni
Nella seconda giornata del Congresso della UST di Cagliari si sono registrati i seguenti interventi:
Augusto Mameli (FNP), Marco Nappi (Femca), Mario Arca (segr. naz. Flaei), Pino Vargiu dell'ETSI, Davide Paderi (FPS), Marco Angioni (Fsm), Giuseppe Atzori (Fisascat), Edoardo Bizzarro (Ust) che ha salutato cordialmente l'assemblea dando l'arrivederci al Congresso del Medio Campidano. Poi, dopo l'intervento di Mario Medde (segretario USR),Gianni Sainas (Fps), Antioco Patta )Ust di Oristano), Salvatore Lai (Fsm).
Nel suo intervento Mario Medde ha ribadito il motto della Cisl " la Cisl unisce" perché la confederalità va contro la rottura della coesione sociale. E' necessario battere l l’individualismo ed incrementare
la rappresentanza nel mondo giovanile che spesso non si riesce a raggiungere. E' vero che anche i pensionati soffrono, ma sono ben presenti e rappresentati. L’associazione giovani e l’Alai vanno rilanciate per dare risposte ai lavoratori precari, somministrati.
Dobbiamo riorganizzare le nostre categorie e la nostra confederazione in modo diverso e più vicino ai bisogni emergenti. L'argomento degli accorpamenti è rimasto sotto traccia ma va discussi in questa ottica.
Il nuovo modello contrattuale (che prevede tra l'altro meno contratti nazionali) va collegato con una nuova organizzazione della Cisl.
Le questioni vanno di pari passo.
Il federalismo prevede trasferimento di risorse e di competenze. Non si può mantenere questa organizzazione allo stesso modo con un cambiamento delle potestà, trasferite a livello regionale.
La difesa del reddito dei lavoratori e delle pensioni va fatto anche a livello locale, territoriale, regionale sulle tariffe. E' da ricordare che anche il costo della sanità è stato ripartito sulla Regione. Anche il sindacato deve rafforzare e costruire un modello diverso: vanno rafforzati i ruoli del territoriale e dei regionali.
Dimensioni globali delle banche, oggi bisogna tornare sul locale. Anche il sindacato ha peccato. Dicevamo che c’era troppo stato nel welfare: meno stato e più mercato, si diceva. Oggi si parla di nuovo di nazionalizzare le banche, e di emettere obbligazioni (tremonti bond) per salvare le banche. E' una vendetta storica del ruolo dello Stato obbligato dalla crisi a intervenire. E' necessario, ad avviso di Medde, rafforzare il reddito familiare, gli stipendi e le pensioni. Per lo sviluppo della Sardegna occorre risolvere i problemi storici delle infrastrutture la continuità territoriale merci, gli assetti idrici, aeroporti, energia sono nodi strutturali più scuola, ricerca e università da migliorare.
La dispersione scolastica va ridotta, mentre la formazione professionale serve sia alta (post universitaria) che bassa (cuochi).
Investimenti definitivi di aziende e non imprenditori che prendono i soldi e scappano, lasciando la cassa integrazione. Le pensioni in Sardegna sono basse perché la vita lavorativa non è costante. La povertà aumenta. Dal 16% al 23%. Il reddito familiare è basso perché la torta è piccola.
Bisogna essere ottimisti, ma i dati sono preoccupanti. Aumento Pil molto basso già da prima della crisi, figuriamoci adesso.
Non c’è complotto sulla chiusura dell’eurallumina. La crisi è dovuta a fattori internazionali.
Ci sono le proposte della cisl:
fondo non autosufficienza.
Assistenza domiciliare gestita da cooperative e dalle asl istituzioni private e pubbliche, lotta contro le povertà: insomma la Cisl, a fronte della nuova Giunta regionale, non farà sconti. Riproporrà all'attenzione della nuova amministrazione i problemi più urgenti senza fare sconti ad alcuno.
Infine, le conclusioni del segretario uscente:
Carta, dopo aver apprezzato sia la quantità che la qualità del dibattito messo in atto nel Congresso, ha ricordato che la relazione aveva tenuto conto dei dibattiti delle singole categorie.
Alle diverse richieste avanzate dai delegati alla Cisl, Carta ha risposto ricordando e parafrasando il motto di Kennedy: non bisogna sempre chiedere all'America (alla Cisl) di fare qualcosa, ma bisogna chiedersi cosa può fare orgnuno per l'America (per la Cisl). Al d là della metafora, il segretario ha chiesto un impegno condiviso per raggiungere gli obiettivi comuni. Solo con la sinergia tra le Federazioni, i Servizi e la Confederazione, si potranno traguardare gli obiettivi per tutelare meglio lavoratori, disoccupati, pensionati, giovani e donne. Il segretario ha delineato le prime iniziative da mettere in cantiere:
- Attivare una campagna straordinaria di informazione e di formazione per quanto concerne la riforma del modello contrattuale.
- Far ripartire la contrattazione e il confronto a livello territoriale per politiche sociali piano per il lavoro, tariffe e prezzi.
- Promuovere sinergie per sostenere opere e infrastrtture nel territorio.
- Rivendicare investimenti sull'edilizia scolastica, sulla formazione, sui servizi per l'impiego.
- Promozione di un centro di orientamento che avvicini i giovani al sindacato e al mondo del lavoro, in funzione anche della possibile adesione all'AGI lavoro.
Infine il segretario uscente ha ringraziato perchè un congresso che, nelle sue fasi preparatorie, ha visto qualche contrasto, si è celebrato e concluso nell'unità più assoluta. Questo è un viatico importante per il prossimo quadriennio.