20/12/2009
Dal 1 gennaio 2010 dovrebbero essere operative le Zone franche Urbane.
A partire dal prossimo 1 gennaio 2010 dovrebbero essere operative (il condizionale è d'obbligo in quanto ad oggi non esiste un regolamento secondo quanto emerso in un dibattito pubblico a Quartu alla presenza del sindaco) le agevolazioni previste per le piccole e medie imprese che iniziano la loro attività, dal 1 gennaio 2008 al 31 12 2012 nelle zone franche urbane. Sono 23 le zone franche urbane, tre sono in Sardegna e due nella nostra provincia: Iglesias, Cagliari Sant'Elia e Quartu S-E.
Le ZFU, istituite dalla legge finanziaria del 2008 (l.244/2007) e ribadite dal Governo lo scorso ottobre, hanno una dotazione iniziale di 100 milioni di euro. Si tratta di zone che versano in condizioni economiche di disagio.
Si devono localizzare in comuni con un minimo di 25000 abitanti ed un tasso di disoccupazione superiore alla media nazionale del 2005.
Inoltre la dimensione demografica minima della zona franca urbana deve essere di 7500 abitanti e quella massima di 30000 abitanti, mentre il tasso di disoccupazione della zona deve essere superiore alla media comunale.
Le agevolazioni fiscali sono riservate alle piccole e medie aziende che nel periodo compreso tra il 1 gennaio 2008 e il 31 dicembre 2012, intraprendono una nuova attività economica nelle zone franche urbane:

Esenzione dalle imposte sui redditi per i primi cinque periodi di imposta. Per i seguenti l'esenzione è decrescente.
Esenzione dall'IRAP (imposta regionale sulle attività produttive)
Esenzione dall'ICI (imposta comunale sugli immobili)
Esonero dal versamento dei contributi previdenziali.
Nel dettaglio, le piccole imprese potranno beneficiare di agevolazioni fiscali e contributive (su IRES, IRAP, ICI e contributi previdenziali) per un periodo di durata complessiva sino a 14 annualità.
L’accesso ai benefici avverrà secondo una procedura in via di perfezionamento da parte del
Ministero dell’economia e delle finanze anche sulla base delle indicazioni di un tavolo tecnico di lavoro coordinato dal Ministero dello sviluppo economico.
Sarà comunque assicurato alle imprese un arco di tempo sufficiente per consentire anche alle imprese di minori dimensioni e meno informatizzate di presentare la propria domanda di accesso alle agevolazioni per via telematica.

I rapporti tra il Ministero e ciascuna delle città beneficiarie sono regolati dalla stipula di un apposito “Contratto di Zona Franca Urbana”, che sancisce l’assegnazione delle risorse e gli impegni reciproci assunti dalle parti.
Nell'incontro di Quartu, il sindaco ha messo in evidenza le caratteristiche della ZFU della città che interessa 23000 abitanti su un totale di 72000 ed avrà una dotazione di 2,5 milioni di euro.
Quartu intende favorire quelle iniziative imprenditoriali incentrate sull'ambiente, sull'artigianato, sul turismo che creino nuova occupazione non in concorrenza con altre intraprese esistenti.
Inoltre intende collegare le agevolazioni previste dalla Z.F.U. con il de minimis.
Purtroppo ancora non esiste un regolamento e quindi sono emerse diverse incertezze sull'applicazione di questo interessante strumento anche dal lato delle modalità di erogazione: se cioè le agevolazioni saranno erogate attraverso compensazioni con l'agenzia delle entrate oppure con erogazioni dirette dei comuni.
Sembra infine che, nonostante il trionfalismo del ministro Scaiola che ha riunito le 23 città interessate nell'ottobre scorso per lanciare l'iniziativa, alcune agevolazioni sarebbero messe in dubbio dal ministro Tremonti.
A parere della Cisl, le zone franche urbane appaiono uno strumento interessante e occorre aprire un confronto anche con il sindacato perché le iniziative producano posti di lavoro il più possibile stabili e che siano regolamentati correttamente con l'applicazione dei contratti nazionali e della normativa sulla sicurezza.
Nei prossimi giorni è intenzione del sindacato chiedere un confronto con le amministrazioni di Cagliari e Quartu S.E.
nota a cura Cisl Cagliari
per ulteriori informative vedere il sito del Governo www.governo.it