23/04/2010
FondazionLiriche: forti critiche al provvedimento del Governo. Chiesto l'intervento di Napolitano.
Preoccupazioni della FISTEL/CISL e dei lavoratori (anche quelli della Fondazione di Cagliari) in merito al provvedimento approvato da Governo che taglia pesantemente gli investimenti nel campo della cultura.
Da Conquiste del Lavoro:
I sindacati della Scala di Milano sono sul piede di guerra contro il decreto di riforma delle fondazioni liriche approvato dal Consiglio dei Ministri venerdì scorso e chiedono al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, di non firmare il testo che considerano incostituzionale.
Per domani è stata convocata un'assemblea generale dei lavoratori, a cui presenzieranno le segreterie nazionali, che promette di essere infuocata .
Già martedì scorso il coordinamento nazionale dei sindacati aveva deciso proteste e scioperi a oltranza contro il provvedimento assemblee in ogni singolo teatro.
I sindacati della Scala hanno incontrato il sovrintendente Stephane Lissner per parlare del
decreto che, allo stato attuale a loro dire, porta "un sacco di danni e nessun beneficio".
Domani ci sarà un nuovo incontro con i vertici della Scala sull'occupazione, altro tema caldo. Poi l'assemblea dei lavoratori che dicono di essere non solo preoccupati ma "incavolati neri".
Sindacati, dunque, pronti alle barricate, ovvero all'occupazione dei teatri e allo sciopero a oltranza, i sindacati delle fondazioni liriche contro il decreto di riforma del settore. Nonostante il caos per la nube che ha bloccato i voli aerei a più riprese, i rappresentanti di tutte e 14 le fondazioni liriche sono arrivati a Milano per il coordinamento nazionale e hanno ripetuto il loro no a un testo che "minaccia le condizioni di lavoro e fa crescere il precariato".
Blocco del turn over, limiti alla contrattazione di secondo livello sono solo alcune delle questioni
che Cgil, Cisl, Uil e Fials criticano, ma non le sole.
Il decreto è indegno - commentano - ed è triste che il Paese più significativo a livello di cultura musicale sia trattato in questo modo: tutto il mondo ci invidia e ci vogliono distruggere.
Confidiamo nel presidente della Repubblica, speriamo che non firmi il provvedimento - aggiungono. Ma se così non sarà nei circa 60 giorni necessari per la promulgazione del decreto in legge, "ci saranno scioperi senza soluzione di continuità in tutte le fondazioni in concomitanza con gli spettacoli programmati".
Sono "arrabbiati" i sindacati per il contenuto e la forma del provvedimento: secondo loro non c'era
l'urgenza che giustifica il decreto e soprattutto nel testo non c'è una soluzione ai problemi. Se la
scelta di riconoscere alla Scala e a Santa Cecilia un ruolo "di interesse nazionale" ha creato qualche malumore a Firenze, città del Maggio Fiorentino, a livello di lavoratori non ci sono divisioni.
Un documento siglato e firmato dalle segreterie nazionali di Fistel Cisl, Slc Cgil, Uilcom Uil, Cisal Fials evidenzia che "nonostante a tutt'oggi non sia noto il dettaglio dei provvedimenti assunti, sono certe le materie affrontate, strettamente connesse con l'autonomia delle Fondazioni stesse rappresentando una minaccia alle condizioni lavorative, alla stabilizzazione degli organici e contribuendo ad aumentare le forme di precariato".
Con questo documento i sindacati ribadiscono l'intenzione ad attivare "tutte le iniziative che
riterremo opportune per respingere le modalità e i contenuti del decreto, a partire da assemblee nei luoghi di lavoro per poi proseguire con scioperi e occupazioni quando il decreto sarà promulgato". (Ce. Au)



(22 aprile 2010)