25/10/2012
Fisco. Bonanni: "Governo e Parlamento non tocchino la riduzione dell'Irpef"
Fisco. Bonanni: "Governo e Parlamento non tocchino la riduzione dell'Irpef"

Il Segretario della Cisl, Raffaele Bonanni nella sua relazione al Consiglio Generale riunito a Roma, chiede di rafforzare la riduzione dell'Irpef e di cambiare la manovra su incapienti, scuola e pubblico impiego


Roma, 24 ottobre 2012. "Ci appelliamo al senso di responsabilità del Governo e del Parlamento. La scelta della riduzione delle aliquote dell'Irpef non deve essere rimessa in discussione né rinviata, anzi andrebbe migliorata almeno per la prima aliquota". Lo ha detto il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni aprendo i lavori del Consiglio Generale della Cisl, riunito oggi a Roma. "La prospettiva aperta dal Governo crea le premesse per un ulteriore, ravvicinato intervento che sposti il carico fiscale dal lavoro e dalle pensioni verso le grandi manifestazioni della ricchezza", ha sottolineato il leader della Cisl.

"Con la legge di stabilità, il Governo ha intrapreso non una svolta ma certamente un nuovo sentiero nella politica economica e fiscale, nella direzione indicata dalla Cisl, con un avvio della riduzione della pressione di un punto delle prime due aliquote per circa 6 miliardi- ha proseguito Bonanni- La manovra cancella uno dei due punti di aumento dell'IVA già contabilizzati in bilancio per il 2013 e la riduzione delle prime due aliquote dell'IRPEF tende a compensare l'aumento del punto di IVA che resta dal luglio 2013. Per migliorare la compensazione andrebbe almeno ulteriormente ridotta la prima aliquota verso il 20% da noi proposto. Diversamente resta aperto il problema di evitare l'incremento del residuo punto dell'IVA da luglio.

Risorse importanti a questi fini possono venire dalla riduzione virtuosa degli interessi con la caduta in atto dello spread- ha proseguito Bonanni- In ogni caso occorre da subito una rinnovata efficace iniziativa sia sulla politica dei prezzi per un efficace monitoraggio che eviti abusi nei prezzi al consumo, sia sulla lotta all'evasione che rispetto all'IVA è particolarmente pesante (circa 50 mld l'anno) e sembra in crescita.

La strada resta quella indicata nella nostra piattaforma sulla riforma fiscale: riduzione del carico sui redditi da lavoro e da pensione, potenziamento e allineamento delle relative detrazioni, forte sostegno alla famiglia, selettività fiscale per le imprese rispetto ad investimenti, innovazione, occupazione. Le risorse per questo "secondo tempo" della politica fiscale possono e devono essere recuperate innanzitutto restituendo i risultati del contrasto all'evasione a chi le tasse le paga: per ora manca anche il "fondo" di raccolta, con buona pace della delega fiscale".

"Sulle franchigie e sul tetto delle detrazioni è riemerso fragorosamente il clima di grande irresponsabilità, tra vecchia politica elettoralistica e interessi lobbistici, con il vecchio assalto alla diligenza sempre in agguato per ogni finanziaria", ha sottolineato ancora Bonanni. Sembra mancare qualunque consapevolezza dei gravi rischi in cui anche l'Italia continua a trovarsi rispetto alle crisi economiche e sociali degli altri Paesi europei massacrati dalla speculazione sui debiti sovrani.

L'intervento del Governo deve essere migliorato dal Parlamento senza ricorrere alla demagogia e salvaguardando i saldi. Dopo aver eliminato le penalizzazioni su pensioni di invalidità, assistenza agli anziani, handicap, applicazione della L.104 ai lavoratori pubblici, una ulteriore correzione alla manovra è possibile per maggiore equità, introducendo uno strumento sociale a sostegno degli incapienti, rivedendo le franchigie per le deduzioni fiscali delle spese relative agli asili nido. Per quanto riguarda il tetto di 3000 euro, da cui sono escluse le spese sanitarie, esso deve essere riferito al totale delle detrazioni e non delle spese da portare in detrazione, come è accertato e d'altronde già faceva supporre la limitata previsione di entrata di 173 mln. Rispetto alla critica sulla retroattività, va tenuto comunque presente che i contribuenti subiranno concretamente la riduzione delle agevolazioni fiscali nella dichiarazione dei redditi della primavera 2013, quando già da gennaio beneficeranno della riduzione delle aliquote IRPEF.
"Il nostro giudizio è invece molto negativo sugli interventi relativi al pubblico impiego e alla scuola, tutti compiuti senza alcun confronto"- ha concluso Bonanni-

"Sull'orario e sull'organizzazione del lavoro dei docenti secondari si consuma un intervento brutale finalizzato esclusivamente a fare cassa per 700 milioni, come ha dichiarato lo stesso ministro: va cancellato per aprire un rapporto negoziale, per questo la Cisl sosterrà lo sciopero del 24 novembre proclamato dalle categorie.
Per il pubblico impiego sono inaccettabili la mancanza di copertura perfino del finanziamento dell'indennità di vacanza contrattuale, il blocco dei rinnovi per tutto il 2014, come lo è il taglio al Fondo dei progetti speciali degli Enti pubblici non economici con il rischio di conseguenti riduzioni delle retribuzioni mensili. Insomma è urgente che si dia attuazione agli accordi con il Governo per valorizzare il lavoro dei pubblici dipendenti, attivando la contrattazione integrativa con le risorse ricavate dalle riorganizzazioni e dai risparmi".