02/03/2013
Nel 2008, il Papa Benedetto XVI visitò Cagliari, lasciando un insegnamento: necessario il rinnovo della classe politica.
UN RICORDO DELLA VISITA DEL PAPA A CAGLIARI.

Sua Santità Papa Benedetto XVI visitò la Sardegna e Cagliari, nel settembre del 2008. Proprio a pochi passi dalla nostra sede, sul sagrato della Basilica di Bonaria, si tenne la celebrazione della Santa Messa alla quale parteciparono, commossi e devoti, migliaia di cittadini, di lavoratori e di pensionati. Il Papa salutò, in particolare, un gruppo di centenari sardi a dimostrazione dell'attenzione che si deve al mondo della terza età, spesso sofferente e trascurato da una società in cui primeggiano, purtroppo, consumismo e arrivismo. I minatori di Furtei consegnarono un omaggio, frutto del loro lavoro, e anche questo rappresentò un segno di attenzione del mondo del lavoro ad un Papa, molto sensibile su questi temi. Basta ricordare il saluto agli operai dell'ALCOA, in piazza San Pietro.
La visita del Pontefice avvenne in un momento difficile per la nostrà città e per la nostra provincia, con fenomeni quali povertà e disoccupazione arrivati a livelli molto elevati e con un indice di natalità estremamente basso, rispetto anche alle altre regioni italiane. La visita del capo della Chiesa Cattolica rappresentò un momento di alta spiritualità, ma questo evento di eccezionale importanza (la terza visita di un Papa in meno di 40 anni) sarebbe dovuta servire a costruire una società più giusta e più solidale nella quale i valori della speranza, della pace, della concordia sociale e della solidarietà avrebbero dovuto prevalere. Purtroppo, dopo più di 4 anni, la situazione è ancora peggiorata. Ma Papa Benedetto ammonì anche la classe politica, pronta a fare bella mostra di sè durante la sua visita (e, aggiungo, tutti quelli che operano nel sociale, compresi i sindacalisti). a rinnovarsi e, soprattutto, a occuparsi dei problemi dei più deboli e, tra questi, degli anziani, dei disoccupati, dei disabili, degli immigrati.Un insegnamento che torna attualissimo e che, evidentemente, non è stato recepito, visti anche i risultati elettorali di pochi giorni fa.
Ora il Papa, con una decisione sofferta e straordinaria, ha deciso di non svolgere più il suo ministero (che vuole dire servizio verso gli altri). Una decisione che si deve accogliere con il massimo rispetto e la massima attenzione, nella certezza che l'abbia presa in piena coscienza e per il bene della chiesa e del mondo cattolico. Una decisione che ne ha fatto apprezzare, a molti, l'umanità. Con commozione, abbiamo assistito alla cerimonia, al termine della quale ha lasciato il soglio pontificio.
Ci rimane la nostalgia di averlo visto, nella sua semplicità e fragilità umana, per le vie della nostra città, dove ha voluto anche pronunciare qualche parola nella nostra lingua.
Ma deve rimanere impresso in noi anche il suo pensiero: rinnovarsi e pensare agli ultimi è quello che dobbiamo fare , nella nostra attività quotidiana.
nota a cura di Fabrizio Carta segretario Cisl Cagliari.