03/02/2014
Dare uno sbocco positivo alla crisi del Territorio, l'area vasta di Cagliari è la risposta.
Cagliari 3 Febbraio 2014 - Il sindacato unitario rilancia la questione-area metropolitana.
È la nuova frontiera vertenziale aperta da Cgil, Cisl e Uil di Cagliari nel tentativo di dare uno sbocco
positivo alla crisi del territorio. Ci sono le condizioni anche istituzionali per farlo: la Regione ha commissariato tutte le otto province sarde, il prossimo passo sarà la loro eliminazione. Il pallino del gioco
è ormai nelle mani dei sindaci dell’area vasta una decina di comuni - complessivamente 450 mila
abitanti - che devono imparare a coordinare le singole governante in un’unica visione unitaria.
“Non si può pensare - dice Mimmo Contu, segretario generale della
Cisl cagliaritana - di gestire il proprio Comune come fosse il centro del mondo. Ci sono numerosi problemi territoriali dettati dalla forte urbanizzazione: traffico e pendolarità (ogni giorno entrano
a Cagliari oltre 400 mila persone e mezzi), servizi sociali, scuola e sanità, ambiente, trattamento dei rifiuti, turismo: la valorizzazione delle zone umide ai fini produttivi e turistici richiede una regia che
non può essere che metropolitana