11/03/2014
Le tensioni tra Governo e sindacati non giovano al Paese"
"Sta passando la linea della Cisl sulle tasse e sul mercato del lavoro. Non tener conto dei lavoratori equivarrebbe per Renzi ad una sua sconfitta", sottolinea il Segretario Generale della Cisl Raffaele Bonanni commentando ai microfoni del Gr 1 Rai, le dichiarazioni rivolte ieri dal premier Renzi ai sindacati nel corso della trasmissione “Che tempo che fa". Bonanni avverte: "Noi non faremo da scendiletto a nessuno”.

Nel frattempo la Cisl continua la sua campagna anche sui social network ( twitter - facebook ) sulla riduzione delle tasse e sulle altre misure per favorire l'occupazione.


"Le tensioni tra Governo e sindacati non giovano al Paese". Commenta così il Segretario generale della Cisl Bonanni le critiche rivolte ieri ai sindacati nel corso della trasmissione "Che tempo che fa" dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi al quale, a caldo, via twitter aveva replicato di "non fare l'errore di fare di un erba un fascio. Ci sono sindacati e sindacati, come ci sono politici e politici. Tolga i paraocchi".

E sulla richiesta di trasparenza delle spese sindacali inoltrata sempre ieri dal premier nel corso della trasmissione di Fazio, il Segretario generale della Cisl lancia sul proprio profilio Twitter il nuovo hashtag rilanciato anche dalla Cisl nazionale #Renzirispettisindacato: "Ecco i bilanci online Cisl dal 2002 ad oggi", scrive Bonanni, allegando il link cisl.it/risorse/ dove sono pubblicati i bilanci della Cisl dal 2002 certificati da una società esterna. " Vieni in Cisl per l' anagrafe degli iscritti", aggiunge ironicamente Bonanni, invitando il Presidente del Consiglio a visionare la banca dati degli iscitti al sindacato.

"Quelle di Renzi - ha osservato stamani in una intervista rilasciata a SkyTg24 - sono tattiche inutili che se vuole fare alta politica deve evitare. Non si tratta di derby tra noi e le imprese perché la mia considerazione politica è che siamo sulla stessa barca, ma insisto che oggi è meglio puntare fortemente sull'Irpef perché farebbe bene anche alle imprese: la ripresa dei consumi porterebbe nuove commesse. Su questo Renzi deve muoversi se ha davvero coraggio".

"Il Presidente del Consiglio, Renzi farebbe bene a non stare sopra le righe". ha poi dichiarato dai microfoni del Gr 1Rai. "Il Presidente del Consiglio ha bisogno di avere delle opinioni, speriamo le abbia chiare, ha bisogno di avere degli obiettivi, speriamo lì abbia chiari, ha bisogno anche di tanta collaborazione...... - ha precisato osservando che "questa ruggine oramai chiara che c'è tra lui e la Cgil non porterà a nulla di buono, nè per il governo, nè per il sindacato, nè per il Paese. A me non piace" sottolinea.

Quanto al taglio delle tasse per 10 miliardi di euro annunciato: "E' ciò che abbiamo chiesto insistentemente - ha tenuto a precisare Bonanni - e credo che Renzi l'abbia fatto perché non poteva fare diversamente. Non tener conto delle famiglie, dei lavoratori e dei pensionati, sarebbe stato per lui una prima sconfitta nella decisione sapendo che ha la campagna elettorale. Forse ecco perché ricerca un po' di attrito col sindacato. Essendo stato costretto a fare ciò che ha detto il sindacato, ora deve mettersi contro il sindacato per rabbonire alcuni ambienti che gli chiedono invece differenti posizioni e differenti decisioni".

Alla domanda sulla possibilità di un incontro a breve tra governo e parti sociali, Bonanni ha puntualizzato: "Meglio aspettare per un incontro. Gli incontri si fanno quando possono servire, ma con una posizione così inusuale e sbagliata del Presidente del Consiglio, è meglio aspettare. Certamente il sindacato non servirà a fare da scendiletto a nessuno, sia chiaro che sarà vigile lo stesso su ogni questione a tal punto - che sulle tasse Renzi ha dovuto fare esattamente quello che noi abbiamo chiesto. La Cisl da mesi, giorno per giorno, sta insistendo su questo aspetto e lui ha dovuto fare esattamente così altrimenti avrebbe pagato un prezzo politico molto alto".

Infine alla domanda su quali misure la Cisl vorrebbe venissero adottate dal nuovo governo conclude: "Sullacassa integrazione in deroga , la nostra posizione è che va mantenuta in piedi, però va rivisto il meccanismo di copertura. Ci vuole molto più rigore per scegliere il perimetro di intervento e poi qualificare la linea richiesta. Era esattamente quello che abbiamo chiesto ai ministri Fornero e Giovannini, ossia di giustificare il sostegno solo a chi partecipa ad esempio a corsi di formazione; chi non partecipa perde l'indennità. Il governo deve muoversi ed affidarsi ad agenzie anche private in modo tale che se i lavoratori ricevono un'offerta a pari qualifiche e rinunciano, perdono l'indennità. È una proposta che facciamo da diverso tempo, il governo non si metta in testa di modificare in piena crisi i meccanismi di copertura perché farebbe solo male alle persone e magari, nell'intento di andare a sostenere non si sa chi, si prendono i soldi solo ai lavoratori. Le casse integrazione in deroga sono pagate dallo Stato ma la stragrande maggioranza sono pagate dalle imprese e dai lavoratori".

Ufficio Stampa Cisl