20/02/2015
Jobs Act-Furlan: “Sulle precarietà è un intervento parziale. Sbagliata la norma sui licenziamenti collettivi"
"Non c’è la svolta che auspicavamo sulla effettiva cancellazione delle altre forme di precarietà selvaggia, sottopagate e senza tutele che sono proliferate in questi anni nel mondo del lavoro. La Cisl per quanto ci riguarda continuerà a battersi per affidare le materie del lavoro alla contrattazione, che è oggi lo strumento più efficace per favorire gli investimenti, la produttività, le riorganizzazioni aziendali e garantire l’ingresso stabile dei giovani nel mondo del lavoro", sottolinea il Segretario generale, Annamaria Furlan commentando l'approvazione da parte del Cdm dei decreti attuativi del Jobs Act.

20 febbraio 2015 - "E' un primo intervento solo parziale. Avremmo voluto un atteggiamento più coraggioso del Governo sulla effettiva abolizione delle forme di precarietà dei giovani".
E' quanto sottolinea il Segretario Generale della Cisl, Annamaria Furlan commentando a caldo l'approvazione da parte del Cdm dei decreti attuativi del Jobs act. "E' chiaro che bisognerà leggere attentamente i testi prima di dare un giudizio completo sui provvedimenti del Governo. Ma l'esultanza del Presidente del Consiglio è assolutamente ingiustificata perché con queste norme cambierà poco e niente. Da un lato, si sceglie positivamente di incentivare il contratto a tempo indeterminato, dall'altro si inserisce la norma sui licenziamenti collettivi che sia le commissioni parlamentari, sia il sindacato avevano in più occasioni criticato in maniera dettagliata.

E' certamente un fatto importante che si sia lasciato il reintegro per i licenziamenti discriminatori e disciplinari, come aveva chiesto ripetutamente la Cisl in questi mesi. Così come è importante aver cancellato dalle tipologie contrattuali gli associati in partecipazione. Ma per il resto non c'è ancora la svolta che la Cisl auspicava sulla effettiva cancellazione delle altre forme di precarietà selvaggia, sottopagate e senza tutele che sono proliferate in questi anni nel mondo del lavoro. La Cisl, per quanto ci riguarda, continuerà a battersi per affidare le materie del lavoro alla contrattazione, che è oggi lo strumento più efficace per favorire gli investimenti, la produttività, le riorganizzazioni aziendali e garantire l'ingresso stabile dei giovani nel mondo del lavoro. Non permetteremo a nessuno di mettere in discussione diritti consolidati dei lavoratori che oggi vengono messi a rischio dalle norme sui licenziamenti collettivi".