27/01/2007
Piano strategico Comune di Cagliari: un incontro con il Sindaco di CGIL CISL UIL
PIANO STRATEGICO COMUNE DI CAGLIARI.


Le segreterie territoriali CGIL CISL UIL si sono incontrate con il Sindaco di Cagliari, Dr. Emilio Floris, che, insieme ad alcuni assessori (Vargiu e Campus) e al responsabile del progetto, dr. Mariani, hanno brevemente illustrato la metodologia di confronto che il capoluogo della Sardegna intende adottare per costruire il piano strategico comunale. Erano presenti le segreterie territoriali e per la Cisl Fabrizio Carta e Mimmo Contu,.
La metodologia del piano era stata già presentata in consiglio comunale nel mese di novembre scorso. Il documento, aveva detto il Sindaco in quella occasione, disegnerà la città di Cagliari del futuro e sarà preceduto da una fase altamente partecipativa, durante la quale saranno coinvolte le realtà sociali, economiche ed associative presenti sul territorio. Al Comune spetterà il ruolo di sintetizzare ed interpretare le aspirazioni dei Cagliaritani. Il Piano strategico prescinde ed è al di sopra dei programmi delle coalizioni e, proprio per questo, può e deve essere condiviso dalle forze di opposizione e dalle forze sociali.

Ma cosa è il Piano strategico:si tratta di un atto, attraverso il quale si costruisce e si condivide una visione futura di una città o di un territorio. Si concorda il suo posizionamento e si rendono espliciti obiettivi e strategie mediante politiche ed interventi privati e pubblici. In molte regioni e comuni europei ci si è rivolti a queste procedure sia per dar luogo a riconversioni in caso di crisi, ma anche in città dal forte prestigio internazionale.
La pianificazione strategica contribuisce a dar un’identità al territorio in modo più continuo rispetto al piano regolatore generale.
Occorre però che il piano strategico non diventi un luogo dove canalizzare tutte le richieste di denaro pubblico, ma deve diventare l’occasione per costruire un patto tra le forze politiche, istituzionali e sociali della città per raggiungere gli obiettivi di sviluppo e di crescita ordinata della città in una logica di area vasta.
Per tornare a Cagliari, vi sarà una fase preparatoria, durante la quale saranno ascoltate le forze della città e poi ci sarà un forum degli attori locali entro la fine di febbraio: in esso si presenteranno i tematismi strategici e i risultati della prima fase di ascolto.
Entro la fine di marzo, si terrà la prima conferenza strategica che enuncerà il primo documento di visione strategica della città.
In seguito saranno aperti i tavoli tematici.
Si partirà dunque dall’analisi economico sociale, dalla progettualità esistente e dalla valutazione degli strumenti di programmazione per poi definire, attraverso i contributi degli attori sociali, il vero e proprio piano strategico comunale che avrà il traguardo fissato, a detta del Sindaco, al 2020.
Il Piano prevede Cagliari come capitale nel Mediterraneo e gli interventi in parte realizzati e progettati sono stati indirizzati su più ambiti (reti, traffico, parcheggi, qualità urbana, ambiente cultura, dimensione metropolitana):.
ammodernamento dei principali sotto servizi, portualità, sistema della mobilità, interventi nei quartieri storici, rete telematica,, sottopasso via Roma, parco della musica, Tuvixeddu, Sant’Elia, Teatro Massimo.
Per il futuro, l’amministrazione intende trasformare Cagliari in una moderna città internazionale, completando e rafforzando le infrastrutture e i servizi tecnologici (porto e fronte del mare), sviluppare le attività portuali e il distretto del mare, allargando la base produttiva e puntando a nuova occupazione, rafforzare i servizi di mobilità e trasporto pubblico, anche attraverso l’intermodalità, costruire un sistema di sviluppo integrato ambientale turistico e fare divenire Cagliari una città di parchi ambientali, culturali e turistici.
Altri fattori importanti evidenziati nel primo documento presentato sono quelli relativi alla qualità dell’ambiente urbano, alla riqualificazione delle aree militari dismesse, alle politiche per i giovani e per il sociale, alla garanzia di sicurezza e di ordine pubblico (lotta alla dispersione scolastica, sport, percorsi educativi).

Ovviamente, di fronte a questo progetto ambizioso, ancora allo stato embrionale perché si arricchirà con i contributi degli attori sociali, le segreterie hanno fatto brevi interventi, in attesa di elaborare documenti scritti più sostanziosi.
In linea di massima, comunque è stata ribadita la necessità di avviare un reale percorso di partecipazione del sindacato come del resto auspicato dal Sindaco (anche se poi la prima convocazione ai sindacati è arrivata dopo circa 7 mesi dall’elezione), senza adottare sistemi apparentemente democratici, ma in realtà dispersivi. E’ importante che il Piano sia elaborato in sintonia sia con la Regione verso la quale però occorre rivendicare l’autonomia piena, pur nel rispetto dei ruoli e, soprattutto con i Comuni dell’area vasta. Al proposito si è fatto notare che il progetto nazionale di rilancio delle città metropolitane vede fuori la città di Cagliari, in quanto facente parte di una Regione a Statuto speciale. Ma al di là del riconoscimento formale e giuridico, a parere della Cisl, Cagliari si deve comportare come se l’avesse, in modo non autoritario ma con la consapevolezza che risolvere i problemi di Cagliari, significa dare sviluppo a tutta la provincia e la regione. Come sarebbe possibile, ha dichiarato la segreteria delle Cisl, risolvere problemi come quelli della mobilità in entrata nel capoluogo, o quello dell’università o quello degli alloggi, senza affrontarli in una logica di area ?
In questo, il sindacato cagliaritano, da tempo, sta agendo per mettere insieme gli attori istituzionali e sociali del territorio. A prescindere dal colore della Giunta, CGIL CISL e UIL sono disponibili a dare suggerimenti e proposte, coinvolgendo le categorie, i lavoratori e i pensionati.

E’ una sfida forte ed un impegno che dovrà vedere la partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini.

Nota a cura della segreteria Cisl Cagliari.