01/08/2007
Incontro con il Sindaco di Cagliari sulla sorte della Multiservizi e dei suoi lavoratori.
Da tempo le segreterie territoriali confederali chiedevano un confronto con la Giunta comunale per discutere del piano di impresa della società Multservizi che, nata come società mista, è diventata una società in house a totale partecipazione pubblica, dopo l'uscita dal capitale sociale dell'INSAR. Finalmente, dopo alcune settimane, l'attesa convocazione, per giunta telefonica, alla quale il sindacato non si è sottratto.
Nel frattempo, la Multiservizi però ha aperto una procedura di mobilità ex legge 223/91 nei confronti di 22 lavoratori, finora impegnati in modo proficuo nel servizio della lettura dei contatori dell'acqua della città di Cagliari. L'azienda ha di fatto perso l'appalto fin dal 30 giugno in quanto il gestore unico dell'acqua in Sardegna, Abbanoa, non lo ha rinnovato, sostenendo l'eccessiva onerosità del contratto. Da qui un primo intervento sindacale teso ad utilizzare provvisoriamente i lavoratori in altri servizi affidati alla società, in attesa di un accordo tra Comune di Cagliari e società Abbanoa, per il passaggio dei dipendenti.
La situazione che si profila (ma che potrebbe essere suscettibile di variazioni nei prossimi giorni, esendoci un C.D.A di Abbanoa sull'argomento giovedì) è questa:
Abbanoa starebbe costituendo una società in house nella quale inserire numerosi lavoratori delle ditte d'appalto, tra cui quelli della Multiservizi, ma anche, per rimanere all'interno del Comune di Cagliari, altri lavoratori che hanno perso il posto di lavoro a causa della fine di altri appalti, collegati con la gestione dell'acqua, in essere con la SIM, ma poi non rinnovati d Abbanoa. Si tratta di una ventina di lavoratori (telecontrollo, gestor, call center etc.). Per far decollare la società in house sarebbero però necessari circa tre mesi e da qui la proposta del Comune, previo un accordo con Abbanoa, di assumere dentro la Multiservizi, in via provvisoria, questi ultimi venti lavoratori, di far ritirare la procedura di mobilità nei confronti dei 22 della lettura dei contatori e di ridurre salario e orario a questi ultimi. Tutto ciò per un periodo transitorio di tre mesi !
La Cisl, ma anche la Cgil (all'incontro erano presenti Fabrizio Carta, Mimmo Contu e Nicola Marongiu), hanno ritenuto di non poter accettare una proposta di questo tipo che porterebbe i lavoratori al di sotto della soglia di povertà, in caso di aplicazione forzata del part time. I sindacati hanno chiesto invece che il Comune si accolli il costo dell'operazione che non supererebbe, se i tre mesi fossero rispettati, poco meno di 30000 euro che, per un Comune come Cagliari, non rappresenterebbe certo una cifra impossibile.
Cisl e Cgil hanno chiesto anche al Comune di procedere alla stabilizzazione dei 10 lavoratori socialmente utili che dovrebbero trovare posto negli organici dell'amministrazione comunale, come avvenuto per i cento lavoratori dei cantieri comunali per i quali si è trovato il posto in organico. Tanto più che i costi delle assunzioni dirette sono a totale carico della regione e dello Stato.
Le risposte del Sindaco sono state assolutamente insoddisfacenti.
Nessun piano di impresa è stato ancora abbozzato dal Giunta Comunale per la società Multiservizi che, in caso di perdita definitiva dell'appalto delle letture dei contatori e dei relativi lavoratori, avrebbe un organico di soli 20 lavoratori; a questo punto non si capisce che utilità possa avere una società di dimensioni così ridotte.
Sui lavori socialmente utili, il Sindaco ha rinviato la questione sostenendo che non è argomento all'ordine del giorno e non ha quindi dato alcuna prospettiva concreta, dimostrando di fare figli e figliastri tra i precari.
Per quanto riguarda la soluzione dei lavoratori impegnati nella gestione dell'acqua, essa appare farraginosa e dannosa per i lavoratori, anche perché non ci sono allo stato concreti impegni di Abbanoa e si assiste ad un rimpallo di responsabilità tra Comune (che si vuole liberare dei lavoratori) ed Abbanoa. Con l'ulteriore complicazione dei lavoratori che oggi sono completamente disoccupati e che hanno una legittima aspettativa.
Nessuna risposta anche sul caso dei due lavoratori già LSU e poi dipendenti di una ditta d'appalto del Cimitero per i quali il Sindaco non intende dare risposte positive.
Va inoltre osservato che la concertazione con CGIL CISL UIL, sia nel metodo che nella sostanza, appare del tutto casuale e ridotta al lumicino. Ma la Giunta sembra preferire altre vie, apparentemente democratiche,in realtà populiste, che non sono quelle del confronto serio e corrente con le organizzazioni sindacali confederali.