07/02/2008
I lavori dell'esecutivo UST: traccia della relazione
Traccia Introduzione lavori Esecutivo UST 6 febbraio 2008

La caduta del Governo nazionale e soprattutto lo scioglimento delle camere, con conseguenti elezioni anticipate, rischia di determinare effetti negativi sulla condizione dei lavoratori e dei pensionati italiani e sardi, in particolare.

Il protocollo siglato il 23 luglio del 2007 con il Governo, frutto dell’impegno sindacale e approvato da milioni di lavoratori e pensionati, è stato tradotto in legge dal Parlamento, ma necessita ancora di approvazione di leggi delega, per rendere concrete le conquiste sindacali, specie in merito alla riforma degli ammortizzatori sociali, ai servizi per l’impiego e alle questioni relative al mercato del lavoro. Questo filo si è rotto e sarà importante riprenderlo dopo le elezioni con qualsiasi Governo verrà eletto.

Nelle settimane scorse il sindacato ha rilanciato una piattaforma nazionale per difendere i redditi dei lavoratori e dei pensionati, basata sui temi dello sviluppo e di una diversa distribuzione dei redditi. E’ necessario un nuovo modello contrattuale da concordare con le aziende, è necessario affrontare il problema del fisco, introducendo ulteriori detrazioni per lavoro dipendente e per i familiari a carico e riducendo le aliquote fiscali, in contemporanea con la lotta all’evasione fiscale e al lavoro nero. Ridurre le tasse sul trattamento di fine rapporto e sui futuri aumenti contrattuali, unificare la no tax area per dipendenti e pensionati, sono gli obiettivi della piattaforma. Il controllo dei prezzi e dell’inflazione, di nuovo elevata in Italia e a Cagliari, in particolare, una politica della casa che veda il diffondersi dei canoni concordati con riconoscimenti di sgravi fiscali per i locatari e per gli inquilini, tavoli di confronto su tariffe e prezzi a livello locale (in specie su ICI e TARSU e tariffe dei servizi sociali) sono gli altri tasselli delle rivendicazioni del sindacato unitario.

CGIL CISL UIL non intendono rimanere fermi ed hanno già programmato un’iniziativa a Roma il 16 febbraio prossimo e l’allestimento di appositi banchetti da predisporre in tutte le città italiane per spiegare alla popolazione gli obiettivi del sindacato da far pesare anche durante la campagna elettorale e per raccogliere le firme su tali proposte.

La fine della legislatura mette anche in forse il già traballante tavolo aperto dal sindacato sardo a Palazzo Chigi per il rilancio dell’industria in Sardegna e nelle nostre province del Medio Campidano e di Cagliari. L’obiettivo di rilanciare lo sviluppo e l’occupazione nel settore industriale è stato esplicitato da tempo, ma al di là delle responsabilità della Regione (che ci sono) occorre inserire le nostre rivendicazioni in un contesto più ampio, perché alcune scelte che penalizzano le intraprese industriali in Sardegna discendono da scelte nazionali e, a volte, internazionali.

Basti pensare, per stare ai nostri territori, alla chiusura del’Unilever, voluta da una multinazionale, che determina la perdita di un tassello di qualità del sistema produttivo cagliaritano o alle ombre che si addensano sulla ritrovata attività della Keller (messa in crisi dalle scelte delle Ferrovie italiane che chiudono il servizio di trasporto merci su rotaia, abolendo il collegamento Civitavecchia Golfo Aranci) o ancora alla possibile crisi del Porto Container di Cagliari, messo in dubbio da scelte della Maersk, proprietario in quota del CICT che dirotta i traffici altrove e, infine, per il fatto che le rotte per la Sardegna non sono inserite nelle autostrade del mare, con aggravio dei costi di trasporto delle merci.

E’ necessario quindi premere sulla Regione Sarda, sulle istituzioni locali, a volte distratte, ma soprattutto sul livello nazionale perché queste rivendicazioni abbiano il loro giusto posto nell’ambito più generale, insieme, naturalmente, alle rivendicazioni relative all’energia, all’accordo sulla chimica e alla questione dei rifiuti e al loro utilizzo in termini razionali.

E’ anche opportuno quindi che queste rivendicazioni siano fatte proprie dalla Confederazione e dalle Federazioni di categoria nazionali, le cui scelte spesso penalizzano la Sardegna e Cagliari.

La fine della legislatura sicuramente non aiuta a dare risposte al sistema sociale della nostra provincia caratterizzato da tassi di disoccupazione in discesa ma sempre notevoli e superiori alle medie nazionali, un tasso di attività che regredisce, con l’accentuarsi del fenomeno dello scoraggiamento nella ricerca del lavoro, un tasso di occupazione femminile nettamente al di sotto delle medie, pur essendo l’occupazione delle nostre province basata sul terziario (il 75% dell’occupazione è nei servizi, il 22% nell’industria – di cui l’11% nelle costruzioni, il 3% nell’agricoltura).

Qualcuno dice che la provincia di Cagliari sta meglio delle altre: mi sembra che il livello dell’inflazione rilevato in questi giorni a Cagliari (nettamente superiore alle medie nazionali), e il carico fiscale sui cittadini (basti vedere i costi della TARSU a Cagliari, con bassissimi livelli di raccolta differenziata) penalizzino fortemente l’area metropolitana sulla quale si scarica un pendolarismo che spesso porta costi aggiuntivi, senza che la Regione riconosca a volte queste esigenza e senza che il Comune di Cagliari adotti politiche in grado di produrre risparmi, scaricando i costi e i tagli del livello nazionale sulle spalle dei contribuenti.

In questi giorni, il sindacato manifesterà di fronte alla Regione Sarda per chiedere la modifica della finanziaria regionale: Fondo speciale per l’occupazione, maggiori risorse per interventi a contrasto delle povertà e all’erosione dei redditi da pensione e da salari, attenzione verso i precari, l’adozione di un sistema di ammortizzatori sociali che consenta di dare risposte alle migliaia di lavoratori che oggi sono in mobilità in deroga (basti pensare ai lavoratori della Scaini, della formazione, delle case di cura private), sono gli obiettivi del sindacato regionale. Anche la Cisl di Cagliari sarà presente con le proprie specificità e problemi.

Programmi futuri dal punto di vista politico

·Riaffermare la cultura della sicurezza attuando la piattaforma unitaria a tutela dei lavoratori.
·Nei confronti del comune di Cagliari e del sistema degli enti locali occorre attivare tavoli di confronto sulle tariffe (TARSU in particolare), ICI, Politiche sociali, piano per il lavoro e in caso di mancate risposte, programmare anche azioni di lotta e di protesta.
·Proseguire nel confronto con la CONFINDUSTRIA con una verifica del tavolo di Governance anche perché gli obiettivi prefissati sembrano non essere raggiungibili e riaffermare anche in questo tavolo l’esigenza di uno sviluppo senza morti sul lavoro.
·Partecipare con nostre proposte alla realizzazione dei PLUS e al piano strategico del Comune di Cagliari.
·Riaprire il confronto con le Province di Cagliari e del Medio Campidano sulle politiche di sviluppo, con particolare riguardo ai servizi per l’impiego e ai piani formativi provinciali.
·Proseguire gli incontri con l’Università al quale, dopo tanti anni, si è riusciti a presentare una proposta articolata del sindacato. E’ importante che l’Università non sia chiusa in se stessa ma che si confronti con il mondo del lavoro, perché i laureati sono pochi e non riescono a trovare in loco un’occupazione di qualità.

Dal punto di vista organizzativo

·La realizzazione di un momento formativo per i quadri e delegati del Medio Campidano con la ripetizione riservata a quadri di questo territorio del primo modulo già realizzato per Cagliari sulla storia della Cisl e sull’organizzazione, invitando anche un segretario confederale nazionale. L’avvio della costruzione di un quadro dirigente del Medio Campidano.
·La prosecuzione del percorso formativo, già iniziato, con due moduli (sulla Comunicazione e sulle politiche sociali).
·L’integrazione della segreteria con la componente femminile, in ottemperanza del regolamento approvato ad aprile e alle circolari nazionali e regionali.
·Un’integrazione ed uno sviluppo dello sportello informatico, affiancandovi uno sportello Club giovani Alai. Dall’11 febbraio potenzieremo il servizio con un’altra collaboratrice.
·Un rafforzamento e, soprattutto, un’integrazione dei servizi, con il coinvolgimento ed un raccordo tra le diverse associazioni, per la contiguità ormai esistente tra i diversi settori. In questa ottica ci siamo incontrati con la FNP e abbiamo messo all’ordine del giorno odierno la questione dei servizi fiscali e dell’INAS. L’obiettivo è quello di estendere i servizi, completarli, collegarli con l’attività delle categorie e finalizzarli anche alla crescita del tesseramento, mettendo insieme l’esperienza e la capacità dei pensionati e del loro sistema di presenza capillare con quello delle categorie attive.

Per quanto riguarda l’INAS va sottolineato il notevole sviluppo avuto dai servizi relativi al decreto flussi, a quello per il rinnovo dei permessi di soggiorno e a quello per la consulenza del pubblico impiego.

Per quanto riguarda il CAF, occorre puntare su un rilancio dell’attività nel territorio, nelle fabbriche e negli uffici, promuovendo anche servizi come quello COLF BADANTI.

Infine una nota sul tesseramento:
I dati pressoché definitivi vedono un incremento del 4.38% su base annua con incrementi significativi, in termini percentuali, per la FILCA, FSM , FIT, FAI, FIBA, FLP, FNP, FEMCA nonché per alcune associazioni. Perdite contenute per FPS, FLAEI, le altre categorie stazionarie. In complesso però bisogna valutare i dati considerando che nella nostra UST sono arrivati circa 1200 iscritti dai nuovi comuni che fanno parte della provincia di Cagliari: di ciò hanno beneficiato alcune categorie. Inoltre, vi sono stati passaggi di iscritti da una categoria ad un’altra che non sono stati confermati.

Cagliari 6/2/2008

Il Segretario Generale
Fabrizio Carta