08/10/2008
Trasporti: il piano di bacino della provincia di Cagliari presentato ai sindacati e ai Sindaci del territorio.
In un incontro organizzato dalla commissione consiliare trasporti della provincia di Cagliari, è stato presentato il piano di bacino per la provincia, relativo ai comuni che stanno fuori dall'area vasta di Cagliari.
Lo studio effettuato da alcuni professionisti è molto accurato e prende in esame i trasporti su ferro e su gomma, forniti in prevalenza da FDS e ARST, ma anche da vettori privati, relativi a circa 135000 abitanti e 55 comuni.
Tempi di percorrenza, coefficienti di riempimento, frequenze, destinazioni preferite, rapporto offerta domanda, le diverse tipologie di tratte (sistematiche, su chiamata, speciali) sono state prese in esame dal progetto che prevede uno stanziamento di 20 milioni di euro, rispetto ai 23 milioni spesi attualmente.
Il piano di bacino è reperibile, nella forma completa, nel sito della provincia di Cagliari.
Purtroppo, mentre la partecipazione sindacale è stata al massimo livello, anche quantitativo, i sindaci presenti non superavano le dieci unità.
La Cisl è brevemente intervenuta (erano presenti fabrizio Carta e Monica Mascia per la UST, Ignazio Lai per la Fit), con alcune osservazioni di carattere generale, rimandando ad altri momenti gli approfondimenti sulle questioni tecniche. Nell'apprezzare il metodo proposto, la Cisl ha anche chiesto che il tavolo non sia sporadico ma prosegua per le necessarie verifiche.
Il metodo di confronto aperto è condivisibile perché nella predisposizione dei programmi occorre la partecipazione delle comunità locali e delle forze economiche e sociali.
E' positivo il fatto che si punti al Governo unitario del territorio, con un’unica autorità di bacino e che l’intermodalità intesa come integrazione tra le diverse forme di trasporto e di vettori e la bigliettazione siano obiettivi da perseguire con forza anche nel piano provinciale.
Si tratta poi, a parere della Cisl, di far interagire quanto scaturisce dai piani di bacino con quanto sarà fatto a livello comunale, specie per quanto riguarda i parcheggi in centro o quelli di scambio.
Il grande attrattore di traffico è infatti l'area vasta e il Comune di Cagliari dove vi è la massima parte degli ospedali, dei luoghi di lavoro, delle ASL, degli uffici regionali, delle scuole. In aggiunta vi è il problema delle zone industriali, vedi Sarroch.

Nell'intervento è stato posto l'accento anche sulle problematiche che riguardano i lavoratori ed il loro spostarsi da casa al lavoro. Al proposito è stato citato il dato dei morti sul lavoro in Sardegna (36 morti sul lavoro all’anno, circa il 75% dei quali morti in infortuni in itinere o comunqe sulla strada.)
Tutto ciò deve far riflettere e spronare a perseguire la funzionalità del servizio pubblico o comunque collettivo.

Il sindacato, insieme a tante associazioni ambientaliste e ONG, aderisce tutti gli anni alla settimana europea per la mobilità urbana ed extraurbana sostenibile. C’è una piattaforma articolata: ( Mobility Manager, ticket trasporto, aumento dei mezzi nelle ore di punta, servizi aggiuntivi per le zone periferiche, la costituzione degli uffici di mobilità comunali, zone pedonali, corsie preferenziali, parcheggi di interscambio etc.) che bisogna rendere concreta, puntando molto sulla sensibilizzazione e sulla promozione di una cultura favorevole all'utilizzo del mezzo pubblico.

Si tratta di incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici e privati collettivi per evitare gli incidenti, evitare lo stress da traffico, migliorare l’ambiente.

C’è il problema dei trasporti verso le zone industriali ma anche verso aziende come Tiscali o come per esempio il Porto Canale, sui quali occorre investire fortemente, perché l’utilizzo del mezzo pubblico è come il cane che si morde la coda. Non si utilizza il mezzo pubblico perché ritenuto non efficiente; dall’altro lato le aziende pubbliche e le istituzioni non mettono i mezzi perché ritenuti poco remunerativi anzi in perdita; le aziende incentivano con elargizioni aziendali l’utilizzo del mezzo privato; Forse bisogna invertire il meccanismo, a costo di sacrifici economici.

Infine è stato citato il caso diDolianova, citata molte volte nella relazione e nello studio, ma che ci risulta ha grandi problemi per poter trasportare studenti e lavoratori verso la città di Cagliari con il mezzo pubblico.